OFFERTA LIMITATA! Ottieni un esclusivo ABBONAMENTO LIFETIME a Taskomat™ per soli 49€ - CLICCA QUI PER ULTERIORI INFO Disponibili 10/150

Effetto Zeigarnik

La tendenza della mente a ricordare le attività incompiute

Produttività
L'effetto Zeigarnik descrive i modi in cui le attività non ultimate si intrufolino tra i nostri pensieri e le nostre ore di riposo, rimangano in qualche modo attive nella nostra mente, fintanto che non vengano prese in considerazione e portate a termine.
Una cosa molto simile succede quando siamo affamati: facciamo caso ad ogni profumo invitante e ad ogni ristorante che incontriamo per la strada fintanto che non soddisfiamo il bisogno di cibo.
Probabilmente avrai notato su di te questo effetto facendo caso a quello che ti succede prima di un importante colloquio di lavoro o per un esame all'università e ciò che avviene subito dopo: tutte le informazioni che hai stipato, accumulato e che occupano gran parte della tua capacità mentale svaniscono magicamente un istante dopo aver ultimato il colloquio o l'esame.
 

Indice dei contenuti:


 


Com'è nato l'effetto Zeigarnik

"Effetto Zeigarnik" prende il nome da Bluma Zeigarnik, una psicologa e psichiatra Lituana. Tutto ebbe inizio quando questa studiosa della mente una sera era fuori a cena, assieme a numerosi colleghi, quando si accorse delle incredibili capacità del cameriere che li stava servendo di ricordare perfettamente le ordinazioni di tutti i presenti. Finita la cena Bluma si rese conto che non si ricordava più cos'avesse ordinato e mangiato quella sera, così decise di cercare il cameriere che l'aveva servita per chiedergli se almeno lui si ricordasse. Con sua sorpresa scoprì che il cameriere non solo non ricordava l'ordinazione ma non ricordava neppure di aver servito la studiosa.

Quando la ricercatrice chiese al cameriere come fosse possibile che si fosse dimenticato di lei così in fretta, il ragazzo rispose, con un certo imbarazzo, che per lui era naturale dimenticare gli ordini e i clienti una volta che avesse consegnato il piatto al tavolo e che quello fosse l'unico modo che aveva per fare bene il proprio lavoro: concentrarsi esclusivamente sulle ordinazioni in corso e dimenticarsi di tutto il resto.

La ricercatrice a quel punto intuì che esisteva un meccanismo per cui le attività non completate rimanevano in qualche modo attive nella mente per poi scomparire una volta ultimate, decise così di approfondire attraverso una serie di esperimenti.

Nelle sue ricerche, Bluma Zeigarnik, chiese a diversi gruppi di bambini e adulti di completare circa 18 semplici attività, come infilare perline, risolvere enigmi e problemi matematici, semplici origami, etc. 
Ad una metà dei partecipanti creò delle interruzioni chiedendo di dedicarsi ad altro lasciando alcune attività inconcluse, mentre permise all'altra metà di completare i loro compiti senza interruzioni. 
Dopo un'ora in libertà chiese ai partecipanti di descrivere quello che avevano dovuto fare durante l'esperimento. Ne emerse che coloro che non avevano completato le attività avevano la capacità di ricordare circa il doppio delle mansioni che gli erano state assegnate rispetto a coloro che avevano ultimato le attività.

Nei suoi esprimenti emerse anche che quelle attività che vengono interrotte a metà o verso la fine dell'attività hanno più chance di essere ricordate rispetto a quelle incominciate da poco e poi interrotte. Le attività che vengono considerate difficili o oltre le capacità dell'individuo vengono in genere dimenticate e che le attività svolte quando l'individuo è stanco hanno più probabilità di essere ricordate.

Un'altra questione degna di nota che ne derivò è che tanto più la persona è interessata ad occuparsi dell'attività assegnata, tanto più avrà la capacità di ricordare l'attività se non ultimata e di dimenticarsene una volta conclusa.


L'effetto Zeigarnik venne successivamente studiato da molti altri ricercatori che riuscirono con successo a replicare e validare quanto la Zeigarnik aveva scoperto in precedenza. Circa quarant'anni dopo lo studioso americano Earl Butterfield ha concluso che non sembra esserci uno schema universalmente condiviso per quanto riguarda la capacità di ricordare attività incompiute e che le eventuali differenze siano da ricondurre alla motivazione degli individui nel coinvolgimento personale, o meglio l'interesse, rispetto ai compiti da svolgere.

 

 

 

L'ipotesi e la tesi alla base dell'effetto Zeigarnik

L'ipotesi principale che condusse la studiosa ad effettuare le ricerche è l'idea che le attività non concluse creino una sorta di "tensione psichica" fintanto che permane insoddisfatto il bisogno di completare quelle attività. Una volta completate le attività la tensione viene rilasciata e la memoria viene liberata.

In sostanza l'effetto Zeigarnik è causato dal funzionamento della memoria nella nostra mente: quando un'informazione ci raggiunge questa permane nella memoria per un breve periodo di tempo stimabile da qualche millisecondo fino ai cinque secondi. Se poniamo attenzione all'informazione ricevuta, questa viene trasferita alla memoria a breve termine che ha la capacità di contenere un numero limitato di informazioni. Per far sì che l'informazione permanga dobbiamo porre frequentemente l'attenzione su di essa. Questo compito può essere svolto in modo conscio, ma la maggior parte delle volte assume un aspetto inconscio ed è una tenendenza della mente di riportare l'attenzione a quelle attività che sappiamo non aver concluso.

 

 

Ora che conosciamo questa tendenza, come possiamo sfruttarla?

Un volta compresa questa tendenza della nostra mente, come possiamo fare per far sì che lavori a nostro vantaggio?
Ecco alcune idee:

1. Inizia ora, con ciò che hai a disposizione

Quando abbiamo una scadenza tendiamo, per mille motivi, a procrastinare fino al momento in cui non percepiamo una sensazione di urgenza che ci spinge ad operare. Siamo così per natura, ma possiamo abituarci a raggirare quest'abitudine.

La resistenza più grande da superare è "iniziare": se fai fatica ad iniziare, che sia un progetto, un'attività o una giornata di lavoro devi trovare il tuo modo per abbassare il più possibile la resistenza della tua mente ad occuparsi dei tuoi compiti. Il modo più efficace è decidere di dedicare uno spazio limitato di tempo, 20 o 30 minuti, ed impegnarti ad agire. Non è importante cosa fai, l'importante è che tu trovi il modo di compiere il primo passo, dopodiché ti sembrerà facile proseguire.

Ricerche recenti hanno dimostrato che la motivazione a completare un'attività è tanto più alta quanto è più chiaro ciò che dobbiamo fare per portarla a termine. Se ti senti bloccato un modo per risolvere il problema è pianificare ciò che devi fare in modo da rendere chiari i tuoi compiti. Così facendo avrai iniziato pianificando, ed il primo passo è compiuto.

 

2. Fai pause per migliorare il focus

l'effetto Zeigarnik ci dice che le interruzioni durante il lavoro aumentano la probabilità di trattenere alcune informazioni. Per attività complesse la cosa migliore che puoi fare è crearti l'abitudine di concederti pause durante le quali ti occupi di tutt'altro, possibilmente attività rilassanti, in modo da lasciare ridistribuire le memorie nella tua mente, eliminando ciò che non è più utile e mantenendo la tensione psichica sugli aspetti importanti ed inconclusi del lavoro da svolgere. È controintuitivo, ma è dimostrato che prendersi delle pause incrementa consideravolmente la produttività rispetto ad affrontare compiti complessi a corpo unico.

 

3. Stabilisci obiettivi realistici

L'effetto Zeigarnik ci aiuta a capire meglio i nostri limiti. Se hai la tendenza a sommergerti di lavoro dovresti considerare l'idea che ogni nuova attività è essenzialmente una possibile interruzione rispetto a quelli che sono i tuoi compiti attuali. Rimanere cosciente di questo ti aiuta a fissare limiti ragionavoli alla quantità di attività da portare a termine quotidianamente, questo ti porta ad aumentare le tue prestazioni lavorative riducendo al contempo la frustrazione e l'ansia generate da un carico di lavoro eccessivo.

Un'altra cosa da tenere a mente è il fatto che la tendenza della mente individuato dall'effetto Zeigarnik di dimenticare quei compiti che percepiamo come impossibili o "troppo grandi per noi" può metterci in situazioni di stallo nel momento in cui ci sovraccarichiamo di lavoro: la nostra mente farà in modo di dimenticare quelle attività e percepiremo sensazioni di inconcludenza e smarrimento senza capire perché.

Sapere questo dovrebbe far sì che tu possa evitare di giudicare le tue capacità dalla quantità di attività che lasci incompiute. Queste non dipendono dalle tue capacità produttive, bensì dalla tua capacità di porre limiti mentre stabilisci i tuoi obiettivi.

Non temere di fare troppo poco: assicurati piuttosto di stabilire obiettivi in modo che tu possa portare a termine il tuo lavoro nei tempi e modi che hai immaginato. Questo produrrà effetti positivi sulla qualità del tuo lavoro e, più in generale, sulla tua vita. 

 

4. Finisci la giornata con una lista di cose da fare il giorno successivo

Nella vita di tutti i giorni sono più frequenti le occasioni in cui non è possibile ultimare le attività, soprattutto per chi fa della conoscenza e della creatività i propri strumenti di lavoro. Questo porta sovente a dover avere a che fare con questioni aperte che possono richiedere giorni e talvolta settimane per essere utlimate.

Con l'aumentare delle attività non completate aumenta la tensione psichica e diminuisce la capacità mentale per occuparsi del proprio lavoro. Un modo per allentare questa tensione è avere un chiaro piano che ci dà modo di definire quali siano quelle attività incompiute che debbano essere completate e quali altre attività possono restare in sospeso. In sostanza si tratta di dare una priorità alla lista di attività incompiute e dar vita ad un piano per portare a termine quelle più importanti o urgenti.

Il semplice atto di pianificare le attività per il giorno successivo allevia la tensione psichica causata dai compiti rimasti incompiuti poiché la nostra mente tende a considerare "meno invadente" quelle attività inconcluse di cui conosce come e quando verranno portate a termine.

 

 

Conclusione

Ora che sei a conoscenza dell'effetto Zeigarnik e di come questo ha effetto sulle tue capacità mentali, tieni sempre in considerazione questi aspetti quando devi iniziare un'attività, analizza le tue abitudini di lavoro e cerca di capire se puoi migliorare le tue performance attraverso delle pause, cerca di capire se quando definisci i tuoi obiettivi stai potenzialmente creando problemi di sovraccarico di lavoro e fai dei tentativi nel disegnare e pianificare la tua giornata successiva, soprattutto quando le attività a cui stai lavorando necessitano di essere riprese su più giornate.

Sono sicuro che così facendo percepirai una maggior armonia nel tuo lavoro, la tua produttività aumenterà e, più in generale, la qualità della tua vita sarà migliore perché avrai più energie, più capacità mentale per occuparti delle cose che ti stanno a cuore e un più pronfondo senso di realizzazione.

Continua la lettura

Le 5 regole d'oro per la definizione degli obiettivi

Se vuoi avere successo nel lavoro e più in generale in tutto ciò che fai, devi fissare degli obiettivi. Conoscere questi passaggi ti consentirà di formulare obiettivi che puoi raggiungere.

Come ridurre al minimo le distrazioni

Lavorando sempre connessi, a un click di distanza da qualsiasi cosa, la vera sfida dei nostri tempi in fatto di produttività è quella di ridurre al minimo le distrazioni.

25 consigli per aumentare la produttività personale

In questo articolo non vogliamo parlare di teoria, ma soltanto di pratica: qui di seguito potrai trovare 25 consigli di produttività personale pronti per essere utilizzati